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lunedì 19 giugno 2017

Ripartire da tutti coloro che hanno dato l'anima per queste elezioni.

Il ​P​artito ​D​emocratico prende atto, dopo il riconteggio delle schede di alcune sezioni da parte della ​C​ommissione ​E​lettorale, insediata​ presso il ​​T​ribunale, che per soli 6 voti in più rispetto alla candidata del PD Angela Motta, lo sfidante a Maurizio Rasero, al ballottaggio del 25 giugno, sarà Massimo Cerruti​. Il Partito Democratico​, per il particolare contesto in cui è maturato questo risultato,​in queste ore sta valutando con i legali se sussistono gli estremi per ​affidare al TAR il riconteggio di tutte le schede delle 78 sezioni. In vista del ballottaggio del 25 giugno, guardando al futuro ed al bene della città, il Partito Democratico astigiano non si riconosce nelle linee programmatiche espresse nel corso della campagna elettorale, tanto del centro destra cui fa riferimento Maurizio Rasero né tantomeno del Movimento 5 Stelle di Massimo Cerruti. Il nostro ringraziamento va ad Angela Motta, per il suo straordinario impegno in questa difficile competizione e per essersi messa in gioco con generosità e senso di responsabilità nei confronti del​la propria città e del​ proprio ​P​artito. Ringraziamo i nostri ​candidati, tutti, e con essi gli ​elettori, ​i ​​volontari​ e​d i sostenitori per essersi prodigati in questi mesi di campagna elettorale. Non possiamo nascondere che il ​P​artito ​D​emocratico abbia ottenuto un risultato molto inferiore alle aspettative e si deve aprire, necessariamente ma in modo sereno, una fase di riflessione e di autocritica di come​,​ tutti noi, a partire da coloro che hanno governato la città in questi anni​ sino a chi ha tenuto le redini di questo partito, sia a livello cittadino che provinciale, abbiano potuto perdere la fiducia degli elettori e la capacità di rappresentare le loro istanze. Si deve ripartire da questa sconfitta per ricostruire un rapporto con la città, partendo dai nostri rappresentanti che siederanno nei banchi della minoranza e rinnovando il Partito; abbiamo conosciuto e apprezzato, in questa campagna elettorale nuovi candidati che possono, per competenza ed impegno, diventare linfa vitale per il rinnovamento del progertto politico del Partito Democratico. La Segreteria Provinciale del Partito Democratico -- Partito Democratico Asti Piazza Statuto, 1 - 14100 Asti

Osservatorio- Speciale elezioni.

L’OSSERVATORIO, di Gianni Amendola Riflessioni (amare) dopo il voto amministrativo ad Asti. Che non fosse facile vincere e riconfermarsi ad Asti era nell’aria; pure, l’obiettivo minimo di arrivare al ballottaggio sembrava poter essere a portata di mano. Invece…Essere esclusi (salvo ulteriori ricorsi) per soli 6 voti equivale però, in termini politici, all’aver conquistato il diritto a sfidare Rasero solo in virtù di quei 13 punti, che inizialmente a spoglio concluso, sembravano averci dato il II° posto nella partita elettorale. Perché diciamocela tutta: se fosse oggi il pd a dover contendere la poltrona di sindaco al centro-destra è chiaro che ci saremmo arrivati nel peggiore dei modi (per un pugno di voti e con un netto calo in percentuale), tanto più dopo 5 anni di governo della città. Non si tratta di gettare la croce addosso a Fabrizio che secondo me ha ben operato nel complesso (si pensi alla messa in sicurezza delle scuole, al contenimento delle tariffe nei servizi, all’animazione culturale della città…), pur se ha dialogato poco con la gente, quanto invece di prendere consapevolezza che la crisi che viviamo ad Asti, al di là delle componenti “locali”, riflette quella più generale, anche se ancora poco avvertita, a livello nazionale, di cui la scissione è stata una conseguenza (giusta o sbagliata che la si voglia giudicare). Può darsi che ai ballottaggi le cose andranno meglio di quanto finora è stato (Genova e La Spezia sono casi emblematici e dolorosi), ma la domanda fondamentale è “quale partito siamo e quale vorremmo (dovremmo) essere”? L’apertura al progetto di Pisapia non può essere il rifugio immediato e di immagine dopo il fallimento della proposta di legge elettorale (vale a dire: visto che è andata male guardo a sinistra), perché frutto non di una seria riflessione complessiva quanto di una “necessità”; ma l’urgenza di un dialogo vero a sinistra si pone ora comunque in tutta la complessità ed anche nella sua “potenziale bellezza”. I conti definitivi, a livello nazionale, si faranno dopo i ballottaggi, qui ad Asti credo sia l’ora di dare una svolta vera al partito; le cause della sconfitta sono diverse, ma una la ritengo più importante: il pd ha smesso di essere un riferimento, si è un po’ (diciamo) “imborghesito”, si attiva solo nelle scadenze elettorali e poi, alla fin fine, dà l’idea di essere diventato un partito elitario. Ora si dirà: ma anche Rasero rappresenta un’ elite, non è certo nuovo, eppure ha “quasi” vinto al primo turno; e allora? E’ vero, ma la sinistra, a differenza della destra, è novità, perché deve rimettere in moto le realtà, quelle “sofferenti” (disoccupati, precari, immigrati..) perché siano elevate dal loro stato, quelle necessarie perché cresca e si rafforzi quel tessuto di solidarietà, di condivisione, di cittadinanza (dalla cultura all’accoglienza, all’attenzione al “verde”, per esempio..) . Certo, non che le “vecchie” facce, in quanto tali, non vadano bene a prescindere, ma è la necessità di incarnare con urgenza queste nuove politiche, queste nuove attese, che non sempre viene espressa da chi poi finisce per dare l’idea di una politica più “acquiescente” che di rottura”. Se fossimo andati al ballottaggio per esempio, quanti dei nostri iscritti e simpatizzanti avrebbero chiesto di far il possibile per un programma condiviso, pur consci della difficoltà, con la Sinistra di Passarino (per intenderci) ed il partito Rovera? E quanti invece avrebbero cercato i voti della Quaglia (magari al posto di Passarino)? Ecco, questi sono esempi di un partito che può fare scelte “acquiescenti” o scelte più di “rottura”: da qui ognuno tiri le conclusioni che vuole. Gianni Amendola

giovedì 15 giugno 2017

Motta: “Qualcuno ha scambiato il primo turno per le primarie di coalizione. Valuteremo se fare ricorso al Tar”

“Tra centrosinistra ed ex Udc abbiamo presentato quattro candidati che hanno conquistato complessivamente il 30 dei voti: il doppio dei Cinque Stelle, ma loro sono al ballottaggio e noi tutti a casa. Forse qualcuno ha scambiato il primo turno delle elezioni per delle “primarie” di coalizione e questo è stato il risultato. Avevamo promosso un tavolo per unire il centro sinistra e io avevo dato la mia disponibilità a fare un passo indietro e lasciare spazio a chiunque altro, pur di arrivare ad una candidatura unitaria. A parole tutti si erano detti d’accordo, salvo poi pensare di potersi contare al primo turno, per magari darsi appuntamento al ballottaggio. Il risultato è stato disastroso e non farà certo il bene della Città. Preciso che questa non è una critica alle altre forze del centro sinistra, ma un ragionamento che riguarda tutti noi: anche nel mio stesso partito c’è chi, in fondo in fondo, preferiva correre da solo. Ma in politica non funziona così: bisogna saper unire e creare il consenso intorno a progetti seri. Dobbiamo lavorare perché si superino questi personalismi e soprattutto per ricostruire un gruppo che sappia fare la minoranza nei prossimi anni presentando un nuovo progetto per la Città e il territorio. Nelle tre liste che mi hanno appoggiata e in altre liste del centro sinistra, si sono messe in gioco tante persone nuove che si sono affacciate alla politica con entusiasmo e spirito di servizio. Sono l’eredità migliore di questa esperienza. Dobbiamo cercare di non farle scappare con le tradizionali liti interne al centro sinistra, che allontanano solo le persone di buona volontà; anzi dobbiamo cercare di creare per loro lo spazio perché siano la nuova classe dirigente di questo territorio. A chi ci chiede se faremo ricorso contro i Cinque Stelle rispondo che abbiamo chiesto le copie dei verbali e valuteremo se ci siano i presupposti, perché effettivamente i conti non tornano e ci sono state troppe anomalie, ma il dato politico vero è che non ci si doveva mettere in condizione di dipendere da una manciata di voti”. Angela Motta

lunedì 5 giugno 2017

Domenica 11 Giugno...le elezioni si avvicinano.

Strabismo elettorale.

Alcuni candidati delle liste politiche di centro destra che appoggiano Maurizio Rasero, dopo lo smantellamento del campo profughi nella sede della Croce Rossa e il trasferimento alla nuova sede a Castello d'Annone, si sono inventati la bufala - emuli dei colleghi 5 Stelle - di nuovi arrivi di immigrati in città, per ulteriormente alimentare le paure dei cittadini all’avvicinarsi della data del voto. Bene ha fatto il Sindaco Brignolo, dopo aver avuto conferma dalla Prefettura, a smentire queste notizie e rassicurare che in Asti non sono previsti altri arrivi. Il comportamento di questi candidati lascia spazio ad alcune doverose domande. Rasero pensa di tentare l’ennesima scalata ad una poltrona di potere, questa volta quella di Sindaco, dimostrando la sua competenza e capacità di amministratore con una visione concreta del futuro della nostra città oppure è disposto ad avallare dichiarazioni tendenziose e prive di ogni fondamento di candidati che magari domani saranno chiamati a condividere la responsabilità del governo di questa città? Inoltre, sa che mentre alcuni sventolano lo spauracchio degli immigrati, un altri candidati illustri, che professano ben altro verbo politico, affittano le loro proprietà proprio a quegli immigrati, tanto odiati e strumento di indecorosa bagarre elettorale? Comprensibile il “pecuniam non olet” ma come possono all'interno di questa coalizione coesistere così opposte visioni ed interessi? Vale anche per Rasero il detto: " Predicano bene e razzolano male"? Partito Democratico Asti Piazza Statuto, 1 - 14100 Asti

venerdì 2 giugno 2017

E le tasse van giù, van giù......

Con buona pace di chi è capace solo di criticare, le tasse ad Asti continuano a scendere, sono fatti e non solo parole. Complessivamente più leggere per la città e i suoi abitanti – commenta il sindaco Brignolo – rispetto al passato oltre 1 milione 150 mila euro in meno. Meno 6,6% in 2 anni Sul risparmio per le tasche dei cittadini, il sindaco Brignolo precisa che «in due anni la tassa rifiuti è scesa del 6,6%: per il secondo anno consecutivo scende la somma complessiva richiesta agli astigiani. Quest’anno è di 16.309.712 euro, con una riduzione di 834.311 euro rispetto al 2016 e di 1.152.498 euro rispetto al 2015». Buona parte di questa riduzione andrà a beneficio dei cittadini virtuosi che accettano di esporre fuori dal cancello i bidoni per il porta a porta. Poiché è aumentato il numero di cittadini che hanno richiesto questa agevolazione, oggi sono 9.868, di cui 9224 domestiche – precisa Brignolo - complessivamente, la riduzione riconosciuta a questa categoria di utenti ammonta a 1.117.483 euro. Erano 840.208 nel 2015, 817.115 nel 2016. Anche gli altri utenti avranno un beneficio: «La riduzione della tariffa 2017 è del 3,5% rispetto al 2015 per le utenze domestiche, del 5,1% per negozi, uffici e attività produttive. La plastica Aggiunge Brignolo: La sperimentazione dei cassonetti in zona Torretta e in viale Vittoria per la plastica funziona bene. Pensiamo che estenderla in altri quartieri potrebbe avere risvolti positivi sulla qualità della differenziata, incidere positivamente sui costi di manodopera e quindi sulla Tari, migliorare il decoro della città. Ma sarà la prossima amministrazione a decidere.

Telecamere mobili. La Sicurezza in movimento.

La tecnologia a sostegno della sicurezza. Dopo le nuove telecamere installate in città, l’amministrazione Brignolo nei giorni scorsi ha consegnate alla Polizia municipale altre due telecamere di video sorveglianza mobili: «Asti è tra le prime città italiane a dotarsi di questo strumento innovativo – spiega il sindaco – Sono due videocamere che trasmettono le immagini in diretta (tramite scheda telefonica “sim”) alle forze dell’ordine e che possono essere sistemate in luoghi diversi, a seconda delle esigenze investigative o di prevenzione». Un percorso iniziato con le 21 nuove telecamere installate nella zona Ovest della città tramite il Pisu: «Asti è oggi una delle città più videosorvegliate d’Italia – continua Brignolo - Nell’ultimo anno è passata da 43 telecamere malfunzionanti a 87 telecamere di nuova generazione in centro. Altre 18 sorvegliano le frazioni, tutte collegate con le forze di polizia. Altre 22 sono previste dal Piano Periferie finanziato dal Governo». Brignolo ricorda anche gli interventi di sicurezza sui trasporti pubblici («38 telecamere su autobus cittadini») e il bonus per la diffusione di telecamere private. «Visto il successo dei precedenti bandi con oltre 60 domande e altrettante installazioni, abbiamo deciso di replicare l’iniziativa – spiega - un contributo a fondo perduto di 500 euro per 50 impianti in condomini e negozi». Il budget complessivo è di 25 mila euro: domande entro il 31 ottobre. «La città è già molto controllata grazie alle quasi 100 telecamere fisse oggi in funzione – conclude il sindaco – ma le postazioni fisse non possono coprire tutto il territorio comunale: le telecamere mobili possono essere sistemate in zone a rischio, dove necessario».